Alba nera su Tokyo

100b_cv100 I demoni non sono benvenuti a Tokyo. Durante la loro millenaria prigionia entità sovrannaturali sono nate in questa terra ed ora sono pronte a difenderla con zanne ed artigli dagli invasori alieni. Ma anche altre misteriose minacce, forse persino più pericolose, braccano senza pietà i profughi dell’Inferno. Negli host bar, fra i love hotel e fin dentro i bordelli di Kabukicho gestiti dalla Yakuza, nelle boutique di lusso dell’elegante Ginza, fra gli otaku disadattati della città elettrica di Akihabara e i giovani in cerca di divertimento e trasgressione a Roppongi.
Cosa si nasconde nel buio, dietro i neon della metropoli che non dorme mai?

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Gli Infernali Consigli di Candy Candy – Vestiti di Carne

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A corto di idee per il mortale in cui incarnarti? Che ne diresti di uno degli ultimi bosozoku, i temuti teppisti in motocicletta che una volta infestavano a branchi le strade della megalopoli tentacolare?

Vuoi qualcosa di più classico? Uno yakuza in cerca di vendetta? Un ambizioso salaryman deciso a far carriera a tutti i costi? Un terrorista patito del gas sarin appena giustiziato? L’hostess/host di un bar che lavora nel Mizu Shobai, la fiorente industria dell’intrattenimento notturno? Un rojo-seikatsusha, un barbone, uno degli invisibili che ogni notte sorge dai sotterranei della metropolitana per raccogliere lattine a Shibuya? Un Otaku disadattato e fanatico? Un netto-kafenanmin, i “lavoratori sacrificabili” che vivono negli internet-cafè? O un hikikomori fresco di suicidio? Meno esotico? Magari un prete cattolico con la fede a pezzi? Diavolo e acquasanta, cocktail esplosivo!


Note sulla città

Tokyo è una città in lotta con sé stessa, dove antichi templi, parchi e giardini sorgono accanto ai vertiginosi grattacieli dei giganti della finanza che avvolgono la notte di neon accecanti. Centri del commercio e dell’alta tecnologia possono trovarsi non distanti da piccoli bazaar pieni di negozietti indipendenti, ed esistono ancora quartieri della capitale composti da case di legno nel vecchio stile Edo, magari sovrastate da metropolitane affollate, viadotti e linee ferroviarie ad alta velocità.Milioni di pendolari si spostano ogni giorno fra le sue vie, in un mare di volti in cui si può sparire in un istante.

Tokyo Centro

A pochi passi dalla stazione della metropolitana si trova l’impenetrabile palazzo imperiale circondato da ampi giardini esterni. Si tratta di una zona da cui i demoni si tengono solitamente lontani, sopratutto di notte. I Caduti non sono l’unica presenza sovrannaturale in città e molti di loro sanno che è più salutare per tutti evitare conflitti con entità indigene ed ostili che li considerano degli invasori.

Il Palazzo Imperiale

Reggia dell’imperatore fin dalla Ristorazione Meiji del 1868, il palazzo sorge sulle fondamenta del vecchio Castello di Edo. Il parco esterno che termina nel fossato e nelle imponenti mura a scarpata è l’ultimo punto raggiungibile per un comune cittadino. Il resto è considerato residenza privata della famiglia imperiale e viene in parte aperto solo due giorni all’anno: il 2 gennaio e in occasione del compleanno dell’imperatore. Nonostante si trovi nel centro della città, la zona attorno al palazzo è estremamente tranquilla e riservata.

Santuario Yasukuni

A nord del palazzo imperiale, è il monumento ai caduti di guerra giapponesi. Qui vengono onorate due milioni e mezzo di anime sacrificatisi durante la seconda guerra mondiale, assieme agli spiriti dei più infami criminali di guerra le cui prodezze farebbero impallidire il dottor Mengele. Al santuario si accede varcando due cancelli, uno d’acciaio e l’altro di bronzo. Entrare nel complesso può risultare difficile. Normalmente una sfilza di anonimi furgoni neri dell’ultradestra nazionalista con dei megafoni montati sopra assordano con slogan patriottici gli avventori.

Tokyo Station e dintorni

Svincolo principale per i treni ad alta velocità e il traffico che attraversa la città sia in superficie che attraverso gallerie. A nord della stazione si trova il Ponte Nihonbashi, antico punto di riferimento della città, adorno di lampioni e statue di unicorno. Statue di leoni demarcano entrambe le estremità. Il ponte segna il centro geografico della città. Anticamente qui venivano esposti gli avvisi governativi… e le teste mozzate dei condannati a morte infilzate su delle picche. Continuando verso nord si raggiunge la Borsa (Tokyo Stock Exchange), il centro finanziario del paese. Il TSE ha una balconata sopraelevata dove i visitatori possono sbirciare la febbrile attività del mercato azionario, godersi video a tema e giocare a simulazioni per computer di economia globale.

Kasumigaseki

Il palazzo del governo giapponese sorge a sud-ovest del palazzo imperiale. Qui si incontra la Dieta e la Corte Suprema. Inoltre ospita il più grande kinsa nazionale. I kinsa sono circoli, associazioni di giornalisti. I grandi organi di stampa non hanno grande libertà di azione in Giappone. Il governo fornisce spazi, mezzi e,. tramite i kinsa, si assicura che la realtà venga raccontata in modo da non causargli imbarazzo.

Ginza

Il quartiere del lusso e dell’alta moda. Nel 1612 Ieyasu Tokugawa fondò qui la sua zecca. Da allora le vie di Ginza e quelle del commercio non si sono mai separate. Il quartiere è estremamemte moderno. Dopo essere bruciato nel rogo del 1872, i commercianti decisero di ricostruirlo in stile occidentale e qui furono edificati i primi edifici in mattoni con illuminazione a gas di tutto il paese.

Negozi

Vi sono zone commerciali più illuminate e grandi di Ginza in città, eppure la combinazione di tradizione e lusso attira ancora le folle. Svariati importanti esercizi commerciali mantengono il loro quartier generale qui, incluso il gigantesco edificio della Mitsukoshi e della Sen-ai, un grattacielo specializzato in moda femminile. Wako, nella Torre dell’Orologio di Hattori invece è dedicato all’orologeria. Mikimoto e Kyukyodo vendono rispettivamente perle d’allevamento squisite e inchiostri, pennelli e carte pregiate per la tradizionale calligrafia giapponese. Matsuzakaya è stato aperto nel 1611 e offre ancora i kimono che lo hanno reso famoso. Di domenica il quartiere viene chiuso al traffico e diviene il più grande centro commerciale pedonale del mondo. Oltre i prestigiosi negozi di abbigliamento, nei centinaia di vicoli di Ginza trovano posto gallerie d’arte ed esposizioni di pittori e scultori. Qui hanno sede le esposizioni di mercanti d’arte come Nichido e Gekkoso che possiedono e promuovono le loro scuderie di artisti. La maggior parte di queste gallerie sono vuote per la maggior parte del tempo: servono come spazi espositivi per artisti -o gruppi di artisti- che riescono ad affittarli per una settimana o due alla volta. In genere le loro mostre sono poco più che esperimenti di vanità ed egocentrismo per gente che ha soldi da spendere.

Yurakucho

Fra Ginza ed il parco di Hibiya. Durante l’occupazione americana, l’esercito requisì gli edifici ancora in piedi dopo i bombardamenti trasformandoli de facto in bordelli per le truppe. L’anima del quartiere non è molto cambiata da allora: l’aria sa ancora di fumo di sigarette e profumo di donna a buon mercato. Vi sono Rabu Hoteru (Love Hotel, alberghi ad ore specializzati nell’ospitare incontri carnali) e localini economici (izakaya) dove mangiare carne grigliata, bere e fumare, spesso collocati sotto i cavalcavia della metro. Ed è proprio la vicinanza ad importanti linee della metropolitana rende Yurakucho la meta preferita per il quotidiano rito nipponico (a volte poco volontario) delle bevute collettive fra impiegati della stessa azienda e i loro senpai. Alla fine dell’ordalia, completamente sbronzi, i salarymen corrono a prendere l’ultimo treno della notte, si trascinano in un love hotel per dormire o semplicemente si accasciano per strada, generando tragicomiche situazioni. Dall’altra parte della Sotobori-Dori, una delle principali vie che attraversano Ginza, si trova il Mullion Building, ultramoderno e sfavillante centro commerciale e di intrattenimento, e ancora, poco distante, l’International Shopping Arcade, cento negozi di elettronica, vestiti tradizionali giapponesi, stampe e gioielli. Nonostante il forte richiamo turistico la maggior parte degli affari della zona si svolge fra vicoli, entrate secondarie ed è in mano alla Yakuza che alimenta un fiorente mercato nero, sopratutto di merce contraffatta.

Tsukiji

Il fiume Sumida delimita Ginza e Tsukiji si trova nella parte settentrionale del quartiere. Fino al 1899 gli stranieri residenti a Tokyo erano costretti a soggiornare qui. Ora è il più famoso mercato del pesce della città. Qui l’attività inizia ogni giorno alle 4 del mattino e gli angoli bui abbondando.

Kanda

In origine un distretto residenziale e di botteghe artigianali della vecchia Edo, oggi diviso in quartieri fortemente specializzati.

Akihabara

La Città Elettrica è il più grosso mercato dell’elettronica della metropoli. Grandi mazazzini e un intrico di vicoli con negozi più piccoli, specializzati nella vendita di un parco gadget sterminato; è anche una calamita per la sotto-cultura otaku, con i suoi negozi di merchandising manga, anime e i maid-cafè.

Jimbocho

Ospita molti negozi di libri a basso costo e articoli sportivi, una manna per studenti universitari. Sanseido, la più grande libreria del Giappone, ospita più di un milione di volumi in una torre di otto piani, mentre Isseido è specializzato in libri di seconda mano in più di cinquanta linque. I negozi più piccoli sono ancora più specializzati: c’è chi tratta libri solo in russo, mentre altri si dedicano esclusivamente in vecchie riviste cinematografiche o di cucina, o di vecchie mappe, ecc.. C’è molta e preziosa conoscenza qui, se si è in grado di trovarla. Non è detto sia a buon mercato però.

Ueno

La collina di Ueno. Qui nel 1868, durante la guerra Boshin, gli shogitai fedeli allo shogunato furono praticamente sterminati dai seguaci della restaurazione imperiale. In seguito l’imperatore rese quest’area il primo parco pubblico della città.

Parco Ueno (Ueno Koen)

Poco più di mezzo chilometro quadrato di verde, luogo importante per l’hanami, la contemplazione dell’annuale fioritura primaverile di ciliegi. Diversi musei si trovano al suo interno, compreso il Museo Nazionale, quello della Scienza e di Arte Occidentale. Il tempio Kanjeji è stato ricostruito dopo l’incendio del 1639 e custodisce le lapidi di molti shogun Tokugawa i cui mausolei originari sono andati distrutti. A sua volta il tempio sorge nell’area dello Zoo di Ueno che ospita più di 900 specie animali. Il parco, essendo stato l’ultimo baluardo della resistenza Tokugawa, è rinomato fra gli Halaku in cerca di spettri guerrieri ed incazzati. Il parco sembra influenzare in qualche modo la psiche umana. Sopratutto è sconsigliabile addormentarcisi di notte.

Santuario Toshogu

Sorge all’interno del Kanjeji. Dopo la morte di Ieyasu, il primo degli shogun Tokugawa, il suo spirito venne divinizzato e santuari in suo onore vennero costuiti in tutto il paese, ma il Toshogu di Ueno è il più grande. Costuito nel 1627 è uno dei pochi edifici di Tokyo ad essere sopravvissuto nella sua forma originaria a tutto: incendi, terremoti e bombardamenti. Il santuario vanta un giardino con più di 200 qualità diverse di peonie in fiore tutto l’anno. L’accesso principale è costeggiato da lanterne di pietra, doni dei daimyo sottomessi dallo shogun. Le lanterne sono organizzate in base al potere e al prestigio dei donatori.

Stagno Shinobazu e Museo Shitamachi

Lo stagno, in origine un’insenatura della Baia di Tokyo, fu convertito in stagno di acqua dolce durante la Restaurazione Meiji. Sull’isola artificiale, al suo centro, il santuario della dea Benten (protettrice delle Arti). Lo Stagno è diviso fra lo Zoo di Ueno, una parte chiusa dove si affittano piccole barche da diporto e un santuario per uccelli. Nella stagione delle migrazioni qui svernano 5.000 anatre selvatiche dalla Russia. Nei pressi dello stagno, il Museo Shitamachi è dedicato a preservare la memoria storica dell’area: contiene una ricostruzione dell’antica Shitamaki, la “città bassa” della vecchia Edo. Le rive dello stagno attraggono anche qualche barbone. La disoccupazione in città è bassa, ma questo rende ancora più dura l’esistenza di chi viene spinto ai margini della società. I senza tetto sono spesso affetti da alcolismo, tubercolosi o altri malanni che gli ospedali si rifiutano di curare.

Galleria Ameyoko

Durante l’occupazione americana qui si teneva il mercato nero dello zucchero, in seguito è divenuto un fiorente mercato di bigiotteria e di dolciumi di capodanno. Mezzo milione di persone affollano le claustrofobiche viuzze nell’ultima settimana di dicembre, acquistando squisitezze da più di cinquecento banchetti. E qui diversamente in altri, più discreti, mercati, i venditori non lesinano di richiamare l’attenzione della clientela e di declamare la qualità dei loro prodotti con alte grida.

Asakusa e Tempio Sensoji

Nel distretto di Asakusa sorge il tempio della dea Kannon, meglio conosciuto come Sensoji. Si tratta del più antico tempio di Tokyo e probabilmente il più venerato. Di fronte sorge la Nakamise, un viale di negozi di souvenir.Vecchie parlottano negli angoli, uomini d’affari girano le ruote di preghiera, i bambini si rincorrono e le monete vengono lanciate nell’enorme cassa delle offerte. Mani battono per richiamare l’attenzione degli dei, campane vengono suonate e incenso bruciato nella speranza di scacciare gli spiriti maligni.

Religione e politica

Vi è stata una notevole proliferazione di nuove religioni negli ultimi anni. 200.000 sono i culti indipendenti o derivati dalla tradizione buddista e shintoista. Per alcuni il segno del vuoto spirituale cresciuto assieme all’economia del dopoguerra. Alcuni dei culti più vecchi sono fioriti divenendo gigantesche imprese nazionali con tanto di direttori di marketing e venditori esteri, mentre molti altri si muovono ancora nell’oscurità. Il governo è molto tollerante verso di loro e addirittura ne incoraggia lo sviluppo con esenzioni fiscali. Come risultato alcuni dei culti più inquietanti, come l’Aum Shinrikyo responsabile dell’attentato a base di gas Sarin alla metropolitana di Tokyo nel 1995, sono cresciuti senza controllo. Sebbene i colpevoli dell’attacco siano stati giustiziati, il culto di Aum continua ad operare grazie alla tolleranza religiosa e alle blande regole finanziarie. La loro impresa più recente è il software. I loro prodotti hanno iniziato ad essere offerti per la vendita in molti negozi. Questo indigna molti ma il governo, forse per paura di essere tacciato di anti-religiosità o per evitare di scatenare una nuova ondata di attacchi terroristici, lascia correre su come l’Aum rimpolpa le sue casse.

Ikebukuro

Il nord-ovest di Tokyo e occupato da Ikebukuro. Il distretto ospita il più grande autosalone del mondo, il Toyota Amlux, il più alto palazzo giapponese (Sunshine City, 60 piani) dotato di uno degli ascensori più veloci del mondo oltre che enormi centri commerciali (Seibu e Tobu). Per questo vanta un numero elevatissimo di manichini. Per qualche motivo i Caduti tendono ad avitare questi due grandi magazzini. Il Sunshine 60 sorge sulle fondamenta della Sugamo Prison, una struttura usata dagli americani per detenere -e giustiziare- i criminali di guerra giapponesi durante l’occupazione. Una delle sue strade, Otome Road, è anche il punto di riferimento per ragazze otaku. Ikebukuro inoltre è il quartier generale della Kyokuto-kai, organizzazione criminale della yakuza con più di mille membri e sedi in tutto il paese.

Gli Infernali Consigli di Candy Candy – I grandi magazzini di Ikebukuro

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Non ti fidare dei manichini.

Cazzo, non farlo.

Shinjuku

Zona di centri commerciali, sale giochi, edifici ipermoderni e strip bar. Negli anni ’90 molti uffici del governo cittadino si sono trasferiti qui.

Shinjuku Station

La principale stazione del distretto ha ristoranti e centri commerciali sotterranei multi-livello collegati da un labirinto di passaggi. Più di due milioni di persone li attraversano ogni giorno, sebbene alcuni siano molto meno frequentati di altri… la stazione collega non meno di nove diverse linee metropolitane e i barboni si annidano negli angoli bui di questo termitaio. Davanti all’uscita orientale della stazione, il gigantesco schermo del palazzo Studio Alta, inonda perennemente di immagini le folle di studenti e professionisti in movimento. In fondo alla strada, il museo storico di Shinjuku e il Santuario Hanazono esemplificano lo stridente contrasto fra antiche tradizioni e modernità sfrenata.

Gli Infernali Consigli di Candy Candy – I sotterranei di Tokyo

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Nei sotterranei di Tokyo puoi trovare rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale, i resti di vecchie stazioni, scantinati di vecchi edifici demoliti da terremoti e i detriti di innumerevoli ricostruzioni. Molti passaggi sono troppo stretti per un adulto, ma qui il Velo è più debole che in superficie di 1 o 2 punti. L’estesa rete della metropolitana ospita inoltre una comunità di residenti di svariate centinaia di persone: tecnici della manutenzione, ma anche barboni, artisti, disadattati. E Shen amanti della tranquillità.
Non sai cosa sono gli Shen? Nessun problema, basta che non li fai incazzare. I Kuei-Jin che prendono l’abitudine di scolarsi i barboni qui non sopravvivono a lungo. QUINDI VAI A MIETERE DA UN’ALTRA PARTE!

O un nezumi potrebbe addentarti le chiappe.

Kabukicho e Golden Gai

Nel 1872, tutta la prostituzione della città fu concentrata a Kabukicho che divenne il più grande postribolo del Giappone fino alla Seconda Guerra Mondiale. E sebbene anche allora il distretto vantasse un buon numero di popolari teatri di kabuki, la sua caratteristica principale è sempre rimasta il commercio carnale. Discoteche, club privati e bordelli caratterizzano ancora la zona conferendogli una poco raffinata atmosfera di piacere a buon mercato. Tuttavia quasi tutte le mode e follie che hanno attraversato il mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale -movimenti pacifisti, liberazione sessuale, iconoclastia artistica, cultura della droga- hanno compiuto il loro debutto giapponese qui. Golden Gai, la Città Dorata, è invece una rete di vicoli ad est di Shinjuku interamente dedicata ad una nobile arte umana: la sbronza itinerante. Vicolo dopo vicolo si succedono minuscoli bar, tutti dotati di un secondo piano terrazzato, e tutti stipati di aspiranti espatriati e filosofi da tavolino.

La Yakuza

Il crimine organizzato, in Giappone, inizia e finisce con la Yakuza, una rete di bande che controllano i quartieri di praticamente tutte le grandi città del paese. La Yakuza è integrata nella società giapponese e semi-accettata. Tiene molto a mantenere l’ atmosfera di grande dignità e lealtà da antichi samurai (vedi il rituale dello yubitsume, il taglio delle dita per espiare una condotta scorretta). Forse originati da milizie volontarie, di ronin per proteggere i villaggi dalle incursioni dei banditi o da gruppi di giocatori d’azzardo, gli Yakuza si considerano criminali di un miglior tipo. Le sue bande non sono segrete, al contrario hanno uffici e stemmi che amano ostentare. Gli Yakuza sono dotati di biglietti da visita e le loro attività sono estremamente varie: favori, prostituzione, porno, gioco d’azzardo, droga, estorsioni. Ma anche attività legali che spaziano dai banchetti ambulanti, prestiti legali, piccola editoria ai grandi conglomerati tecnologici e finanziari. Gli Yakuza curano la loro immagine da Robin Hood e dopo scontri sanguinosi sono soliti indire conferenze in cui si scusano per i disagi creati. In tempi relativamente recenti i clan si sono alleati con i movimenti ultranazionalisti di destra che reclamano il ritorno dell’imperatore alla sua condizione divina. E questi rapporti non mancano di produrre egregi esempi di corruzione politica nella nazione.

Shinjuku Gyoen

I giardini di Shinjuku est sono stati la residenza di un daimyo prima di essere assorbiti nelle tenute imperiali ed essere, in seguito, resi un parco pubblico. Occidente ed Oriente si incontrano fra giardini all’inglese e alla francese collegati da ponti di pietra e corde, fontane, ruscelli serpeggianti e stagni. 3000 specie di fiori e piante e quasi 2000 ciliegi di oltre 65 qualità fioriscono qui.

Uffici del Governo Metropolitano di Tokyo

Nella parte occidentale di Shinjuku sorgono gli uffici del governo cittadino, con le loro caratteristiche torri gemelle e i 13.000 impiegati che ci lavorano. I grattacieli sono considerati a prova di terremoto e vorrebbero suscitare amichevole vicinanza nella cittadinanza, ma non sfigurerebbero in un film di Fritz Lang.

Shibuya

Paragonato a Shinjuku, Shibuya è un distretto quasi puritano. Affollatissima, Shibuya è famosa per la vita notturna, la gioventù e divertimenti, grandi magazzini torreggianti ed eleganti bar rivestiti di legno.

NHK Center

A Tenji Plaza, il quartier generale della televisione pubblica nazionale giapponese. Questo palazzo di 23 piani nel 1964 era il centro informazioni delle olimpiadi. Ha anche un auditorio da 4.ooo posti con un organo a 8.000 canne! La NHK Hall è studiata per l’opera e concerti: molti rinomati artisti giapponesi ed internazionali si sono esibiti nei suoi cavernosi spazi.

Yoyogi Sports Center e Yoyogi Koen

Come gli studi NHK, lo Yoyogi Sports Center fu in origine costruito per le olimpiadi. Offre impianti acquatici sportivi con 15.000 posti e un campo da basket con 4.000. Vicino a lui il parco Yoyogi ospitava una baraccopoli durante la Seconda Guerra Mondiale poi, nel 1964, il Villaggio Olimpico prima di divenire un parco pubblico. Centinaia di giovani si riuniscono qui ogni domenica per cantare, suonare, ballare, passeggiare e mettersi in mostra con altri giovani. I giovani si riuniscono nel parco per ribellarsi e cercare sollievo dalla pressione della società, di vite frenetiche sacrificate al successo, a riuscire negli studi, a scalare gli organigrammi aziendali. C’è qualcosa di malinconicamente disperato in questa ostentazione, come cercassero di spremere più che possono dalla loro giovinezza morente. Molti di loro soccomberanno alla pressione sociale: rimarranno vittime della droga, della prostituzione, della criminalità.

Love Hotel Hill

Un intrico di strade di Shibuya pieno di alberghi ad ore usati principalmente per la prostituzione. Architettonicamente un minestrone: gli hotel spaziano dall’imitare castelli gotici, alle ville Palladiane, palazzi medio-orientali con cupole a cipolla e pagode. L’Hotel Meguro Emperor, il più grande e famoso, imita un castello bavarese completo di torri, merli e stemmi cavallereschi. Una estrema varietà  pensata per soddisfare i gusti più disparati.

Roppongi

Il distretto di riferimento per club, follie e discoteche. Nel Tempio Zojoji si venera Jizo, santo patrono di viaggiatori e delle anime dei bambini defunti. Forse un perfetto parallelo per i giovani perduti che affollano la zona.

Tokyo Tower

Costruita nel 1958 come antenna televisiva e ad imitazione della Torre Eiffel, con i suoi 333 metri è più alta dell’originale da cui trae ispirazione. Le piattaforme di osservazione sono posizionate a 150 e 250 metri. La torre ospita un acquario, un museo delle cere e un centro per la realtà virtuale alla sua base.

I club

Prima dell’arrivo dei club, il distretto era un quartiere pacifico. Ora il prezzo degli immobili è alle stelle per la proliferazione di bar notturni e discoteche. Lo Square Building ha dieci piani, sette sale da ballo e karaoke bar. La storia non cambia nell’edificio rosa di Almond, famoso per i caffè con i prezzi scandalosamente gonfiati. Qui ogni cosa ha un prezzo, persino il calore umano. Gli hostess e gli host bar vantano belle ragazze o ragazzi il cui unico scopo è compiacere la clientela del sesso opposto… e fargli spendere vagonate di quattrini: i loro servizi spaziano dal bere assieme alla prostituzione vera e propria. Le donne che lavorano negli hostess bar variano dalle libere professioniste alle schiave sessuali -spesso straniere- prigioniere di spietati protettori che prezzolano la polizia per non avere problemi.

Altri luoghi di interesse

Narita Airport

L’aereoporto di Narita è una piccola città a sé stante, con uffici, hotel, negozi, ristoranti e servizi rivolti a soddisfare le necessità dei passeggeri. La sicurezza è piuttosto alta qui.

Yuugi Toto Goku

In parco parco giochi tematico il Velo è particolarmente forte.